Progetta un sito come questo con WordPress.com
Crea il tuo sito

“NON TEMERE, GIUSEPPE”

IV domenica di Avvento 2022

Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe,

prima che andassero a vivere insieme

si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto

e non voleva accusarla pubblicamente,

pensò di ripudiarla in segreto.

(Matteo 1,18-19)

 San Giuseppe nell’immaginario dei giovani

Nel silenzio delle montagne della Carnia, nella casa degli esercizi spirituali di Mione (in provincia di Udine), giovani provenienti da tutta Italia si confrontano sul più eloquente dei silenzi: Dio. E analizzano il silenzio stesso alla luce di alcune intuizioni: esso è il guardiano dell’anima; mezzo privilegiato per perdersi nel Tutto; dono offerto a chi, chiudendo le labbra, dilata l’anima. Fin dalle prime battute, il silenzio si concretizza in un volto: San Giuseppe.

Nel giovanile immaginario collettivo, il Santo si configura con queste caratteristiche:

  • Sognatore: è bello sognare a occhi aperti, perché sono troppo enigmatici i sogni notturni. Ma anche questi ultimi per Giuseppe sono stati rivelatori di una verità che veniva dall’Alto, e hanno dato un senso e una direzione alla sua vita e a quella della sua famiglia.
  • Giovane: il Vangelo non dice che fosse un uomo maturo o, peggio ancora, vecchio. Secondo la Legge avrebbe dovuto avere sedici o diciassette anni, contrariamente a quanto dicono i Vangeli apocrifi, che gettano un’ombra sulla santità di Maria e di Giuseppe dipingendo il Patriarca come uomo anziano, già padre di diversi figli e non più in grado di avere una relazione intima con la sua sposa. Oltre a non corrispondere alla realtà e alla tradizione ebraica, è un insulto per questa giovane coppia presentare Giuseppe come avanzato negli anni, costretto a una castità subordinata alle leggi della natura.
  • Bello: al di là dei tratti fisici, senz’altro godeva di quella bellezza che è splendore di verità, forza che emana dal corpo e fa stare bene le persone che Dio ci mette accanto.
  • Capace di ascoltare: un ascolto (che in ebraico si dice shemà) implicante non tanto l’udito quanto il cuore. Ascolto coraggioso, che porterà Giuseppe a rinunciare al legittimo sogno di tutti i giovani di farsi una famiglia “normale”, senza tutte quelle rinunce e quei sacrifici che gli verranno imposti dalla custodia di Maria e di Gesù.
  • Giusto: osservante della Legge, ma anche capace di andare oltre le sue prescrizioni per salvare la persona; “salvarla dalle pietre della Legge”: le pietre che, probabilmente, avrebbero dovuto essere scagliate contro Maria, qualora Giuseppe non l’avesse presa con sé. Giusto nel non prendere una decisione immediata nei confronti della Vergine, confidando in un segno che il Signore gli avrebbe dato per liberarlo dall’angoscia di dover esporre la sua sposa al pubblico ludibrio, se non proprio alla lapidazione.
  • Innamorato della sua promessa sposa: si fida di Lei, anche di fronte a quella versione che a tutti sarebbe parsa assurda: quella inverosimile gravidanza…
  • Grande nel suo eloquente silenzio: il Vangelo non riporta una sola sua parola, eppure, nel suo non dire nulla rende possibile tutto. È paragonabile al suggeritore teatrale: non si vede, ma ha in mano il copione dello spettacolo, pronto a intervenire al momento opportuno. Giuseppe tace, ma rende possibile l’affascinante avventura del Dio che si fa uomo.
  • Padre nel senso più bello del termine: dà una possibilità, un significato e un gusto all’esistenza terrena del Figlio di Dio. E al di là dei legami biologici, egli custodisce Gesù “come pupilla dei suoi occhi”. E Cristo lo ama come i figli amano il loro papà. Lo chiama “abba” (papy): lo stesso nome con il quale si rivolge all’Eterno.

Giuseppe: “colui che aggiunge”

Il nome “Giuseppe” deriva da un verbo ebraico, dalla cui radice si ricava questo significato: “colui che aggiunge”. Altra possibile interpretazione: “Dio aggiunga”. Per estensione può significare: “aggiunto in famiglia”.

Giuseppe aggiunge all’umanità la sua fede, il suo silenzio, la sua giustizia, la sua santità e il concetto stesso di paternità che in lui raggiunge l’apice della perfezione: vero sposo di Maria, permette a Gesù di essere inscritto nella discendenza davidica, di crescere nell’osservanza della Legge, di imparare un mestiere, di credere in quell’amore che sarà proclamato come nuova Legge, nel Discorso della montagna.

A quale tipo di paternità siamo di fronte? Di supplenza? Matrimonio discutibile a causa della verginità di Maria? Quella di Giuseppe fu vera paternità, al di là dei vincoli della carne, perché, come dirà Cristo: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla” (Giovanni 6,63).

 Silenziosa accoglienza del Mistero

Non fa violenza Dio all’umana volontà. Egli rispettosamente propone un grande ideale, semina in una fragile creatura una vocazione sublime. Mette il suo sogno accanto a ogni culla e aspetta che la creatura ne prenda coscienza. Attende che ciascuno si realizzi nel fare proprio il progetto divino. Il Signore è presente per incoraggiare: “Non temere… Non aver paura… Non si turbi il tuo cuore”.

Questo è quanto capita a Giuseppe, che ha la libertà di accettare o rifiutare. Questo è lo stile del Padre, come sarà quello di Gesù.

Nel silenzio della notte, ora tocca a Giuseppe fare discernimento. Si trova pure lui a confrontarsi con la stessa sfida dell’Angelo Gabriele a Maria, allorché, turbata dallo strano saluto – “Rallegrati, piena di grazia” – si chiede come possa realizzarsi il mistero che un Dio prenda carne nel suo grembo verginale. Il momento del discernimento: tempo di grazia per accogliere quel Dio che bussa alla porta e attende una risposta. L’attende Dio e con Lui tutta la creazione, perché da un “sì” o da un “no” dipenderà tutta la storia delle future generazioni.

Ed è il silenzio il primo mezzo che pone una creatura nelle condizioni di ascoltare, di prendere in mano la propria vita, di aprire subito la porta… Tornerà il Signore a bussare alla mia porta se esito ad aprirgli?  Sant’Agostino, quando si è posto questa domanda, non ha esitato a scrivere: “Temo il Signore che passa”.

Timore, paura e dubbi sono sperimentati da Giuseppe, ma sono anche superati grazie al suo amore per Dio e per Maria. Vince l’Amore. Vale a dire, vince lo Spirito Santo che, come aveva adombrato la Vergine al momento dell’Annunciazione, rendendola Madre, ora dà a Giuseppe la grazia necessaria per formulare il suo “sì” che lo rende, come Abramo e i grandi Patriarchi, padre nella fede.

Così opera il Signore, scegliendo gente umile e sconosciuta per far risaltare la sua grandezza, farsi conoscere al mondo, dare forza all’umanità.

 Grazie, Giuseppe, per aver amato Maria

Con tutti i grandi della storia noi eleviamo a te, Giuseppe, un inno di lode, e ti siamo grati per il tuo coraggio, la tua scelta, la tua giustizia. Grazie per aver amato Maria, grazie per averle risparmiato le pietre della Legge, grazie per aver rinunciato ai tuoi progetti umani per permettere a Dio di farsi uomo.

Pur non comprendendo, ti sei fidato. Ti sei abbandonato totalmente a un piano che superava, al di là di ogni misura, tutte le fantasie, tutti i progetti, tutte le umane aspettative.

Possiamo immaginare che non avrai capito subito quale sublime posto ti riservasse il progetto divino dell’umana redenzione: inserire Gesù nella genealogia umana, nella stirpe davidica, affinché potesse essere riconosciuto come il Messia. Ma ti sei fidato!

Hai accettato di essere escluso da una paternità fisica, per permettere alla maternità divina di renderti “padre” del Figlio di Maria, tua sposa, nostra sorella e Madre.

Assieme a Lei e a tutti i santi, aiutaci a essere giusti, a credere nei sogni, a fidarci di Dio, ad amare come tu hai amato Maria.

Valentino Salvoldi

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: