3 Aprile
“Celebrate il Signore perché è buono.
Eterno è il suo amore” (cfr. Salmo 118).
“Tu eri vicino quando t’invocavo,
hai detto: ‘Non temere!’”(Lamentazioni 3,57).
“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto,
non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto.
Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro:
“Egli vi precede in Galilea.
Là lo vedrete, come vi ha detto” (Marco 16,6-7).
Anche le donne cercano Gesù, ma nel posto sbagliato. Lo cercano tra i morti, mentre Egli è vivo, anzi, è il Vivente, perché (ora) non muore più. Troppe volte cerchiamo Gesù nel posto sbagliato o con un’idea sbagliata di Lui. Forse lo cerchiamo come gli apostoli o come i discepoli di Emmaus, sperando sia Lui a sistemare le nostre cose, a soddisfare i nostri bisogni, a esaudire i nostri desideri. Egli invece è venuto per liberarci da ciò che ci tiene schiavi di noi stessi e dei nostri desideri terreni, per aprirci alle cose del Cielo. Non perché non siano importanti le cose terrene, ma con la luce nuova del Risorto potremo vedere quello che davvero è importante.
La Croce non esalta il dolore,
ma la potenza dell’Amore.
La terra non può contenere
Colui che dal nulla l’ha creata.
Aiutami, Signore, a sperimentare
che le croci del passato si dimenticano,
anzi, a volte si rivelano come grazia.
Le croci del futuro fanno paura,
se sganciate da Te che sei Amore.
Le croci del presente, portate con dignità
e con fede che leniscono il dolore,
creano la nostalgia della risurrezione.